giovedì 28 novembre 2013

55^ BIENNALE DI VENEZIA: L'ARSENALE 2^ parte





Pavilion of Chile: Venezia, Venezia


Turkey Pavilion: Resistance - Ali Kazma
Video installazione multi canale con cui l'artista si propone di analizzare il corpo umano come elemento disciplinato, ma che allo stesso tempo conserva un istinto di resistenza agli interventi al quale è sottoposto.




Pavilion of Kingdom of Bahrain




The Indonesia Pavilion: Sakti





Lettonia Pavilion: North by Northeast



Latin American Pavilion: El Atlas del Imperio



Guglielmo Srodek – Hart, Argentina
Girando nelle campagne di Buenos Aires, l’artista cattura con la sua macchina fotografica gli interni di vecchi locali commerciali come se si trattasse di nature morte. Per molti di questi locali la foto scattata dall’artista è l’ultima che ritrae un mondo che sta scomparendo. E anche se nella foto non ci sono né i proprietari, nè i clienti, le tracce della presenza umana si intuiscono dall’ordine in cui sono disposti gli oggetti e dai tipi di lavori che riusciamo ad immaginare. Le fotografie esprimono ciò che è visibile e ciò che è invisibile e l’imminente estinzione di questi vecchi locali commerciali ci ricorda la transitorietà delle “forme di vita” che la città moderna tende a sconfiggere.




Pavilion of the Bahamas: Polar Eclipse




Padiglione Italia: Vice versa






Marcello Maloberti, 1966
La voglia matta è un’opera imponente e complessa, il cui nucleo è costituito da un grande monolite di marmo. Sulla sommità, quattro performer sollevano e abbassano altrettanti teli di mare, dando corpo ad un’architettura provvisoria e instabile. Nell’intenzione dell’artista il blocco diventa centro di gravità ed elemento catalizzatore di fenomeni cosmici ibridando riferimenti colti e suggestioni provenienti dalla vita quotidiana.. 
 
( ???!!..) 



!!!!


 




Pavilion of China: Transfiguration













 Pavilion of Giorgia



Sull’interno nutro un po’ di perplessità ma di certo da qui si gode una bella vista…










Marco Paolini, Italia 2013
Attore, regista cinematografico e teatrale, drammaturgo e commediografo è noto principalmente per il suo lavoro teatrale chiamato “teatro di narrazione” dove un unico attore narrante racconta una storia al pubblico. Le pièce del teatro di narrazione raccontano fatti della storia e della cronaca recente, spesso con prese di posizione politicamente impegnate (famoso “ Il racconto del Vajont”). Per la Biennale Paolini ha realizzato uno zappamondo: un mucchio di erba seccata ispirato ai covoni di fieno, un tempo comuni nel paesaggio rurale. Linee di ferro di meridiani e paralleli gli danno la forma di mezzo planisfero. Utensili e attrezzi saldati sul reticolo richiamano mestieri fondati sull’esperienza della mano ricordando così il valore del tirocinio, della trasmissione dei saperi fondati sulle pratiche. Fén ( fieno) è il nome di tutto il progetto che prevedeva anche  incontri-conversazioni  dove l’artista raccontava brevi storie. Il pubblico era invitato a contribuire al completamento dello zappamondo inserendovi un mazzetto di fieno legato con uno spago e un cartellino che ne indicava la provenienza.





Paulo Nazareth, Brazil 1977
In Santos de Minha Mae, realizzata dall’artista per la Biennale, Nazareth presenta una collezione di prodotti commerciali che portano il nome dei santi a cui è devota sua madre, forse per scoprire uno spazio rituale e spirituale anche negli oggetti di tutti i giorni.




South Africa Pavilion: Imaginary Fact











Santa Sede: In Principio 
Il padiglione è ispirato ai primi undici capitoli del racconto biblico della Genesi. Sono tre i nuclei tematici identificati e convergenti intorno al tema della Genesi: la Creazione, la De-Creazione e la Ri-Creazione. In apertura una "trilogia" di opere realizzate negli anni Settanta da Tano Festa, in particolare attorno alla Creazione di Adamo della Cappella Sistina.

 
 








Un caro saluto a tutti









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